La guerra in Ucraina continua a procedere su più livelli, non solo quello sul campo di battaglia. Gli Usa hanno annunciato nuovi aiuti, la Russia rifiuta il piano di pace proposto da Zelensky e accusa Kiev e l’occidente di voler prolungare il conflitto

di Emilia Morelli

Attacchi russi, la contro offensiva di Kiev, l’invio di armi da parte dell’Occidente non sono tutto quanto a cui stiamo assistendo sull’evoluzione del conflitto in Ucraina.

Se da un lato il presidente Usa ha autorizzato l’invio di una nuova fornitura di carri armati Abram e autorizzato l’addestramento dei piloti ucraini, dall’ altro circola insistentemente da ore la notizia dell’arresto di una donna accusata di aver aiutato la Russia a pianificare un attentato al presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante una visita a Mykolaiv.

Secondo la stessa fonte, la donna, che lavorava in un negozio di una base militare, “ha cercato di stabilire l’orario e l’elenco dei luoghi dell’itinerario provvisorio del Capo di Stato nella regione”. Inoltre la donna avrebbe tentato di ottenere informazioni su dove sono ubicati i sistemi di guerra elettronica, i depositi di munizioni ed è stata arrestata “in flagrante” mentre si apprestava a trasmettere le informazioni ai russi.
L’SBU ha diffuso una foto sfocata della donna, trattenuta dagli agenti, oltre a messaggi telefonici e appunti scritti a mano sulle attività militari.  È accusata di diffusione non autorizzata di informazioni su armi e movimenti di truppe e rischia fino a 12 anni di carcere, hanno dichiarato i servizi di sicurezza.

 

Che lo scontro si svolga anche su terreni ulteriori e diversi dal  campo di battaglia è certo e comprensibile se si pensa anche a  quanto dichiarato dalla Russia, che  non lascia auspicare ad una fine entro un breve tempo del conflitto.

Dopo il tentativo di mediazione dell’Arabia Saudita e la conferenza di Gedda la Russia ha accusato Kiev e l’Occidente di aver “tentato di imporre un ultimatum senza senso”.  La portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, ha affermato che “promuovendo la ‘formula’ di Zelensky, il regime di Kiev e l’Occidente stanno cercando di sminuire la grande importanza delle iniziative presentate da altri Paesi e di monopolizzare il diritto a presentarle”.

Inoltre, secondo Zakharova, “nessuno dei dieci punti” del piano sostenuto da Zelensky “è concepito per trovare una soluzione alla crisi attraverso colloqui e sforzi diplomatici”. “Tutti insieme costituiscono un ultimatum senza senso per la Russia” e di fatto la conseguenza è “prolungare il conflitto”. L’unica possibile prospettiva di pace, ha aggiunto, è  riaffermare “i fondamenti originari della sovranità ucraina”, compresi “neutralità” e il riconoscimento della “nuova realtà territoriale” dopo i referendum – non riconosciuti dalla comunità internazionale – nelle regioni di Zaporizhzhia, Kherson, Donetsk e Luhansk.

(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati