John Elkann, presidente di Stellantis, ha negato qualsiasi piano di fusione con Renault. I sindacati chiedono un tavolo di confronto più ampio
di Corinna Pindaro
John Elkann, presidente di Stellantis, ha recentemente incontrato diverse figure chiave a Roma. Tra questi c’erano Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia, Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, Jack Markell, Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, Teo Luzi, Generale dei Carabinieri, e Fabio Panetta, Governatore di Bankitalia. Questi incontri, programmati da tempo, rappresentano un’occasione importante per fare un bilancio delle operazioni del gruppo in Italia.
Durante gli incontri, Elkann è rimasto fermo nel suo impegno di attuare i progetti industriali in corso e le attività d’interesse comune presenti all’agenda del Mimit. Tuttavia, i sindacati chiedono un dibattito più ampio.
Roberto Benaglia, Michele De Palma e Rocco Palombella, segretari generali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm, hanno proposto un incontro presso la presidenza del Consiglio per discutere del futuro degli stabilimenti italiani del gruppo e della rete di approvvigionamento. Questa richiesta arriva dopo l’annuncio di Stellantis della sospensione delle operazioni di produzione di Mirafiori dal 12 febbraio al 3 marzo e del piano di ulteriori quattro settimane di cassa integrazione fino al 30 marzo.
Il CEO del gruppo, Carlos Tavares, aveva già annunciato le difficoltà dello stabilimento in un’intervista a Bloomberg: “Senza sussidi all’auto elettrica Mirafiori e Pomigliano sono a rischio tagli”, ha spiegato. Durante un’intervista con Bloomberg, Tavares ha discusso dell’impatto della competizione cinese e della necessità di consolidamento nel settore automobilistico.
Nonostante questa prospettiva, qualsiasi piano di fusione è stato categoricamente escluso da Stellantis. In particolare Elkann ha negato categoricamente l’eventualità di una fusione con Renault, sottolineando che la società sta concentrando le sue energie sul tavolo automobilistico sponsorizzato dal Mimit.
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