La sicurezza in se stesso certamente non manca a Matteo Salvini che ha ricordato come verranno spesi i 60 miliardi del Pnrr destinati al Mit e si è detto pronto a scommettere che i lavori sul Ponte sullo stretto inizieranno per la primavera-estate 2024. E nemmeno a Matteo Renzi che oltre a muovere aspre critiche alla segretaria Pd Schlein ha affermato il dichiarato intento di vincere le elezioni in Europa attraverso la lista Renew Europe
di Mario Tosetti
Sulle infrastrutture “spenderemo tutti i fondi del Pnrr e soprattutto bene”, ha detto con certezza il ministro. Al Mit abbiamo 60 miliardi” e spenderemo per “il macro come l’alta velocità e il micro per gli appartamenti per studenti, l’asili nido o la caserma. Con Bruxelles bisognerà ragionare di buonsenso, c’è la guerra, c’è l’inflazione, c’è il caro materiali, è finita la pandemia, abbiamo avuto l’alluvione.Vi do una buona notizia, gli altri Paesi che hanno chiesto di accedere a questi fondi sì che hanno grossi problemi. Io sono assolutamente convinto che noi spenderemo tutto, ma soprattutto spenderemo bene”, ha sottolineato Salvini.
Salvini si è detto sicuro anche per quanto riguarda l’inizio dei lavori al progetto del Ponte sullo stretto. “La partenza è prevista per primavera- estate 2024, se fossi più prudente direi l’estate ma a me piacciono le sfide”ha detto il leader del Carroccio che ha poi voluto evidenziare che il ponte “non sarà una cattedrale nel deserto. Siamo di fronte ad un progetto di cui si parla dal 1970 ora stiamo investendo miliardi nelle infrastrutture di Sicilia e Calabria”.
In relazione alla polemica con l’Ue e la mancata ratifica da parte dell’Italia del Mes il ministro ha spiegato che, condividendo la posizione di Meloni, “Ora ha perso qualsiasi appeal, necessità e vantaggio, non ci serve”, ha affermato Salvini che ha aggiunto, “Abbiamo visto gli italiani che hanno sottoscritto 18miliardi di euro in Btp Valore, sono l’indice della fiducia degli italiani. Non voglio che il futuro dell’Italia dipenda da qualche organismo pubblico o privato con sedi all’estero e con criteri e valutazioni non necessariamente utili al nostro Paese”.
Infine Salvini ha ironizzato anche sul processo Open Arms che lo vede imputato a Palermo. Sembra, infatti, che tra i testi dell’accusa ci sia l’attore Richard Gere. Sul punto Salvini ha commentato: “Ho scoperto questa mattina che verrà a deporre il 15 settembre come teste delle parti civili contro di me Richard Gere, e quindi chiamerò anche la mia mamma che era molto appassionata della presenza cinematografica per venire ad assistere all’udienza”.
Dall’altra parte altrettanto sicuro di se stesso appare anche Matteo Renzi che in occasione dell’Assemblea di Italia Viva a Napoli ha fatto sapere “Me lo riconoscono anche gli avversari che sono il più bravo” nei ‘giochi’ di palazzo, tipo far cadere Giuseppe Conte. Voglio far saltare il disegno di Meloni in Europa”.
Ed il mezzo per raggiungere l’obiettivo secondo Renzi è “la lista Renew Europe” Si tratta di “un atto di intelligenza politica per evitare lo slittamento a destra dell’Europa e va fatta anche in Italia perché alle elezioni servono i voti non i veti”, ha aggiunto l’ex premier riferendosi alle titubanze espresse da Calenda sul punto.
Nelle mire di Renzi, però, non c’è Calenda almeno non direttamente mentre ha mosso aspre critiche alla segretaria del Pd Elly Schlein. “Cara Elly quando avrai preso alle prossime elezioni, mancano pochi mesi, il 41% – portando al Parlamento Ue persone come la giovane Elly Schlein che altrimenti ci andava solo in gita scolastica – quando avrai vinto 6mila comuni su 8mila, quando avrai ottenuto la possibilità di governare un paese costruendo leggi che, possono piacere o non piacere, ma hanno segnato la storia del Paese, allora io sarò disponibile a venire in Tv, darti ragione e scegliere il tuo armocromista. Fino a quel momento abbi rispetto”, ha affermato il leader di Iv.
E insiste: “La doppia morale della sinistra alla Schlein/Fratoianni sui finanziamenti politici che provengono dall’estero è insopportabile l’ipocrisia. Restituiscano i 100.000 dollari o abbiano il pudore del silenzio”. Quindi si rivolge ai riformisti del Pd. “Amici riformisti del Pd, non solo non vi amano e non vi vogliono in tv e negli incarichi di partito, ma il gruppo dirigente pretende l’abiura delle passate stagioni riformiste per darvi cittadinanza. Dicono ‘se volete restare in questa casa dovete rimangiarvi tutto’. Io avrei problemi a guardarmi allo specchio”.
In questo attacco di Renzi non poteva mancare un commento anche al governo. “Quello di Giorgia Meloni non è un Governo autoritario, ma velleitario. Non è un governo fascista ma indeciso su tutto. Ma quale deriva autoritaria? Qui c’è un Paese immobile, con una classe dirigente che si diceva pronta a cambiare tutto e invece è indecisa su tutto”. Tuttavia, Renzi non ha indietreggiato nel dirsi favorevole al premierato: “Noi con la Meloni saremo di parola. Noi abbiamo nel nostro programma il sindaco d’Italia. Meglio avere uno che non la pensa come te legittimato dal popolo, che forzare le regole per non averlo”.
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