La seduta è iniziata con un omaggio a Giulia Cecchettin, vittima di violenza, si è svolta sotto i temi dell’occupazione femminile, l’impatto dell’inflazione sulla vita quotidiana, la questione pensionistica e l’accordo d’immigrazione con l’Albania
di Carlo Longo
L’apertura della seduta del Senato si è svolta ricordando Giulia Cecchettin, la giovane 22enne veneta uccisa dal suo ex fidanzato, Filippo Turetta. Il questore Antonio De Poli ha rivolto i suoi omaggi a Giulia e dedicato un pensiero a tutte le vittime di violenza.
Il ricordo” di Giulia “non è oggetto del question time. Ma ringrazio tutti i gruppi per l’approvazione della norma di contrasto alla violenza sulle donne. Esiste un terreno su cui siamo in grado i lavorare insieme e saremo sempre a disposizione per farlo”. Così ha esordito la presidente Giorgia Meloni, prima di rispondere ala prima interrogazione.
Successivamente la premier ha rivendicato orgogliosamente dei dati positivi sull’occupazione femminile, ammettendo però che c’è ancora molto da fare per mantenere un trend positivo nel mercato del lavoro italiano. Sul punto la premier ha ricordato il pacchetto di misure previsto in Ddl bilancio “soprattutto per le famiglie con figli, per aumentare il reddito disponibile, aumentare la natalità e favorire il lavoro delle mamme. Li potenzieremo – ha aggiunto – ne affiancheremo di nuovi. Siamo consapevoli che ancora c’è molto da fare perché il mercato del lavoro italiano continui questa tendenza positiva”.
A fronte di queste affermazioni è intervenuto Matteo Renzi che ha evidenziato le difficoltà affrontate dai cittadini a causa dell’aumento dei prezzi del pane e della benzina. Ha quindi contrattaccato sottolineando le incongruenze tra le promesse e le azioni della Presidente Meloni.
“Io non ricordo di aver detto di voler uscire dall’euro. Ricordo di aver detto di voler stare in Europa a testa alta ed è quello che facciamo. Poi nessuno ha la bacchetta magica perché, ad esempio, il costo della benzina non dipenda da me. Ma se ci vuole dare una mano col suo amico Bin Salman…”, ha risposto la premier. “Sul Pnrr io penso che anche qui si debbano fare i conti con il fatto che non c’è nessun ritardo. Siamo stati i primi a presentare i piani e le uniche difficoltà sono per gli obiettivo che abbiamo ereditato come lo stadio di Firenze su cui le sue critiche sono state un po’ tardive. Noi non vogliamo disperdere le risorse per progetti che non sono realizzabili noi le vogliamo mettere a terra e si vedrò nelle prossime ore. Ancora una volta la speranza di una certa opposizione di tifare contro il fatto che all’Italia venivano pagate le rate è stata tradita”.
Nel rispondere alle critiche, Meloni ha dichiarato che il governo intende implementare una “riforma strutturale” del sistema pensionistico, e ha difeso l’accordo con l’Albania, affermando che viola solo i ‘diritti’ dei trafficanti di esseri umani. Su quest’ultimo punto, ha precisato che tutte le norme relative all’accordo saranno sottoposte ai due rami del Parlamento per la ratifica.
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