di Corinna Pindaro
“La Russia non si è assunta il compito di distruggere l’ Ucraina e l’invio di truppe della Nato per un confronto diretto con l’esercito russo sarebbe molto pericoloso e potrebbe causare una catastrofe globale”, così il presidente russo Vladimir Putin durante la conferenza stampa di chiusura del vertice euroasiatico ad Astana, in Kazakistan. Il presidente russo ha, inoltre, aggiunto che non c’è più necessità di “attacchi massicci” alle infrastrutture ucraine e le attività di mobilitazione saranno completate entro due settimane e non è prevista alcuna coscrizione ulteriore.
Nel suo discorso Putin da un lato ha avvertito che, dopo l’attacco al ponte della Crimea “la Russia chiuderà il corridoio del grano se sarà confermato che gli esplosivi utilizzati siano stati inviati da Odessa”, dall’altro ha però aperto alla eventualità di riprendere i negoziati di pace con l’Ucraina. “La Russia parteciperà al prossimo summit del G20, ma non c’è ancora nessuna decisione sulla mia presenza”, ha poi aggiunto Putin. Tuttavia, ai cronisti che gli hanno chiesto se a margine del G 20 avesse intenzione di intessere un bilaterale con il presidente Usa Joe Biden il leader del Cremlino ha risposto seccamente che “non ne vede la necessità”.
Il presidente russo ha poi riconosciuto che i Paesi dell’ex Urss sono “preoccupati” per il conflitto in Ucraina, ma ha risposto di “no” quando i giornalisti gli hanno chiesto se si rammaricasse di qualcosa per il conflitto in Ucraina. “Voglio chiarire. Quello che sta accadendo oggi è, per usare un eufemismo, spiacevole, ma avremmo avuto la stessa cosa un po’ più tardi, solo in condizioni peggiori per noi. Quindi stiamo agendo in modo corretto e tempestivo”, ha dichiarato Putin, che a febbraio ha ordinato l’invasione dell’Ucraina, dove, ha riferito, “stiamo facendo tutto bene”.
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