Il presidente russo Vladimir Putin ha accusato l’Occidente di aver prolungato il conflitto. Secondo Putin, senza l’intervento occidentale, le ostilità in Ucraina sarebbero cessate da tempo
di Carlo Longo
Nel corso di un’intervista con il giornalista Pavel Zarubin su Russia-1, citata da Interfax, Vladimir Putin ha espresso la sua disponibilità al dialogo con l’Ucraina. Tuttavia, secondo il presidente russo, non si percepiscono segnali in tal senso da Kiev.
Putin ha suggerito che le tensioni sul terreno avrebbero potuto rientrare un anno e mezzo fa, se non fosse stato per l’influenza dell’Occidente. Il capo del Cremlino ha rimarcato che la Russia ha tentato di risolvere il conflitto dopo l’inizio dell’invasione in Ucraina, senza però ottenere collaborazione da parte di Kiev.
Zarubin ha chiesto a Putin perché Mosca non abbia iniziato prima l’operazione militare speciale, alla quale Putin ha risposto che la Russia sperava nella “decenza dei nostri partner”, alludendo agli accordi di Minsk. Putin ha lamentato la reazione della leadership ucraina agli accordi, affermando che gli ucraini hanno sostenuto di non accettarli.
Secondo il presidente russo, la questione ucraina riveste un’importanza vitale per il destino della Russia, nonostante l’Occidente non sembri darle lo stesso peso. Putin ha enfatizzato l’importanza di far comprendere sia ai cittadini russi sia alla comunità internazionale l’importanza dell’Ucraina per la nazione russa.
In contrasto, l’Occidente sembrerebbe interessato più a guadagnarsi una posizione tattica, mentre per la Russia è in gioco il suo destino. La questione ucraina, secondo le parole di Putin, è per la Russia “una questione di vita o di morte”.
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