Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, partecipando al Consiglio Affari Esteri a Bruxelles, ha esposto il problema derivante dal dossier migranti che, nei giorni scorsi, ha causato attriti diplomatici con la Francia. Il meeting si è svolto con toni più pacati e collaborativi e a tentare la mediazione è intervenuto anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un colloquio telefonico col presidente francese, Emmanuel Macron
La questione resta complessa. Dopo il rifiuto dell’Italia di accogliere nei suoi porti la nave della Ong Ocean Viking, che trasportava 234 migranti, e che ha trovato poi rifugio e accoglienza in Francia, a Tolone, i rapporti diplomatici tra Italia e Francia i si sono progressivamente inaspriti. Per il governo francese, questa scelta da parte di Roma è un rifiuto degli accordi europei sull’accoglienza dei migranti, e va sanzionata. Sui migranti la posizione di Parigi è chiara: “Giorgia Meloni è la grande perdente di questa situazione”. A sostegno della tesi di Parigi si è schierata anche la Germania. “L’impegno delle ong merita la nostra riconoscenza e il nostro appoggio”, ha twittato l’ambasciatore tedesco in Italia Viktor Elbling mentre il Bundestag finanzierà con due milioni di euro l’anno la tedesca United 4 Rescue, che si prepara a mandare nel Mediterraneo la Sea Watch 5.
A tentare di mediare è intervenuto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron. I due presidenti hanno sostenuto l’importanza che, anche sulla questione dei migranti, i due Paesi pongano in essere una profonda e leale collaborazione, sia in ambito bilaterale che nell’Ue. Lo si apprende da un comunicato congiunto diffuso dalle due presidenze, italiana e francese.
Nel frattempo anche Antonio Tajani ha avuto un colloquio con la ministra degli Affari europei francesi, Laurence Boone, e ha fatto sapere che i toni sono stati più distesi rispetto ai giorni scorsi. “È stato un confronto molto positivo, abbiamo parlato della situazione. Le ho detto qual è la nostra posizione, che non c’era nessun intento polemico della Francia”, ha spiegato il ministro degli Esteri.
Per quanto riguarda le prospettive dell’Unione la Commissione europea “sta preparando un piano di azione” sulle migrazioni. Lo ha affermato il portavoce capo Eric Mamer. “Lavoriamo con la presidenza ceca ad un appello per trovare soluzioni comuni con tutti gli Stati membri”, ha aggiunto la portavoce per gli Affari interni Anitta Hipper. La Commissione, ha ricordato, “ha chiesto una riunione straordinaria del Consiglio Affari interni”. Gli Stati membri dovrebbero “adottare il più rapidamente possibile” il nuovo patto per le migrazioni, ha sottolineato. Hipper ha, inoltre, spiegato che l’Italia beneficia del “meccanismo volontario di solidarietà per il ricollocamento dei migranti con Francia e Germania come partner principali”. In base a tale meccanismo sono già stati ricollocati 117 migranti. “So che non sembra molto -ha detto la portavoce per gli Affari Interni- ma abbiamo assunto altri 8 mila impegni di ricollocamento. E’ un meccanismo che funziona”.
Il nuovo governo, però, non sembra intenzionato a cambiare posizione. “Il governo è pronto al pugno duro sugli sbarchi”, ha rilanciato il vicepremier e ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini. Leggermente più moderato è apparso Tajani che, a quanti chiedevano come si comporterà l’Italia con la prossima nave Ong che trasporta migranti ha risposto: “Non è che c’è una regola, le Ong devono rispettare determinate regole, bisogna vedere caso per caso, ogni fatto è diverso dall’altro. Bisogna raccogliere le informazioni e vedere nei dettagli. Per quel che riguarda gli accordi sui ricollocamenti iniziamo a mantenere le regole che ci sono in attesa di regole migliori”.
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