In occasione delle comunicazioni in senato prima del Consiglio europeo del 23 e 24 Marzo la presidente del Consiglio è intervenuta parlando dei temi più caldi della politica contemporanea: dall’immigrazione alla guerra in Ucraina, dai temi economici alla sicurezza energetica
di Carlo Longo
Le comunicazioni in Senato della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo -il 23 e 24 marzo- hanno toccato tutti i temi più rilevanti dell’agenda politica: dall’immigrazione alla guerra in Ucraina, dall’energia ai temi economici. “L’Italia ha tutte le carte in regola per recitare in Europa un ruolo da protagonista e non da comprimario. Il prossimo Consiglio, il terzo per questo governo, ha nella sua agenda sfide prioritarie per l’Ue, Ucraina, migrazioni, energia. In questa fase complessa, l’Ue è chiamata al compito più arduo degli ultimi decenni: assicurare la sicurezza, proteggere il tessuto economico, predisporre a cambiamenti radicali che potrebbero profilarsi nei nuovi equilibri globali” ha affermato Meloni nell’aula di Palazzo Madama.
Il tema dei migranti, alla luce della strage di Cutro
La tragedia di Cutro ha ancor di più messo in evidenza l’importanza di intervenire in un tema di per se caro al governo guidato da Meloni. Per la premier la soluzione è impedire l’immigrazione clandestina. “Non vogliamo più piangere innocenti nel Mediterraneo, che la selezione la facciano gli scafisti e i mafiosi: l’immigrazione di massa danneggia chi ha diritto alla protezione internazionale e non trova aiuto perchè le quote sono coperte da chi arriva illegalmente. Su questo sono certa di avere con me la maggioranza degli italiani”, ha spiegato Meloni. A proposito della tragedia che si è consumata sulle coste calabresi lo scorso 26 febbraio Meloni ha ricordato che “all’indomani della disgrazia, ho scritto al presidente della Commissione europea, al presidente del Consiglio europeo e al Consiglio Ue. Per ribadire che non possiamo attendere oltre. Non possiamo aspettare inermi il prossimo naufragio, pericolo insito per viaggi organizzati da scafisti senza scrupoli. Le frontiere dell’Italia sono le frontiere dell’Europa”.
Meloni ha poi utilizzato una frase a effetto, percepita dai più attenti come un cerotto allo scivolone di Piantedosi sul tema. “Lo voglio ribadire: prima di ogni ipotetico diritto a emigrare, ogni essere umano ha il diritto a non essere costretto a migrare in cerca di una vita migliore. È esattamente l’aspetto che Europa e Occidente in questi anni hanno colpevolmente trascurato”, ha affermato Meloni.
In concreto per contrastare l’immigrazione clandestina la numero uno dell’esecutivo ha intenzione di “fermare le partenze, collaborare con i Paesi di origine, aumentare i rimpatri, dedicare risorse adeguate a questi obiettivi. Queste sono le priorità nostre e che portiamo davanti ai leader europei. Serve rafforzare la collaborazione di origine e di transito con risorse adeguate”. Sottolineando che “ci sono stati investimenti in Turchia”, il capo del governo ha espresso la necessità che ci sia “pari attenzione per i flussi dal Mediterraneo”.
Guerra in Ucraina, in programma la Conferenza sulla ricostruzione a Roma il 26 aprile
Il sostegno a Kiev è stato in più occasioni ribadito da Meloni, ma adesso la premier si è soffermata sulla necessità di ricostruire, definendolo un “tema centrale, su cui l’Italia è pronta a dare il suo contributo. Su questo obiettivo lavoriamo anche con la Conferenza sulla ricostruzione che ospiteremo a Roma il 26 aprile”. Sul punto per Meloni è fondamentale non allentare “le pressioni su Mosca, per assicurare il rispetto del diritto internazionale” al fine di giungere ad un “percorso negoziale per il raggiungimento di una pace giusta, condizioni che finora non sono maturate ma che ancora perseguiamo con tenacia ogni giorno”.
Al momento, però, Meloni si è detta pronta ad assumersi la responsabilità di “aumentare gli stanziamenti in spese militari” “mettendoci la faccia” e non “di soppiatto”, “come hanno fatto i governi precedenti”. Un doveroso cenno Meloni lo ha riservato all’accordo sull’export del grano che è stato rinnovato, al fine di arginare le conseguenze sulla sicurezza alimentare intaccata dalla guerra.
Economia: “Bisogna ridefinire le regole sul patto di stabilità”
“Entro il 2023 bisogna arrivare a nuove regole sul patto di stabilità, sulla base di principi realistici dopo la pandemia di Covid: serve più equilibrio tra stabilità e crescita. In passato c’è stata molta più attenzione alla stabilità, ora abbiamo più bisogno di attenzione alla crescita. È la nostra priorità. Le nuove regole devono sostenere investimenti pubblici. Il tempo dell’austerità è finito”, ha affermato Giorgia Meloni passando al tema della politica economica.
Ed infine la sicurezza energetica, a proposito del quale Meloni ha già annunciato di opporsi alla proposta europea di regolamento delle emissioni di Co2 per le auto e a quella di efficientamento degli edifici in quanto “rischiano di esporci a nuove dipendenze strategiche”. “Il Consiglio europeo affronterà nuovamente il tema della sicurezza energetica, con l’obiettivo principale di valutare l’efficacia delle misure intraprese finora e di verificare lo stato di preparazione in vista del prossimo inverno” , ha concluso Meloni.
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