L’ultima mossa dei membri dell’OPEC, che rifiuta l’eliminazione graduale dei combustibili fossili, provoca onde d’urto nella conferenza climatica in corso a Dubai. Gli ambientalisti e i paesi più vulnerabili si sono scontrato contro i produttori di petrolio, sottolineando la necessità di un cambio di marcia verso l’energia rinnovabile. Intanto è stato confermato che l’edizione 2024 della Conferenza Annuale delle Nazioni Unite (ONU) sui Cambiamenti Climatici si terrà a Baku, in Azerbaijan
di Mario Tosetti
Il vertice climatico Cop28 è nel caos a seguito della pubblicazione dell’ultimo documento della presidenza. Quest’ultimo delineava vari temi cruciali di discussione per i ministri dei 197 paesi partecipanti, con l’intento di raggiungere un accordo finale. Tuttavia, la ferma opposizione dei membri dell’OPEC (composto da 13 paesi produttori di petrolio, tra cui Arabia Saudita, Iran ed Emirati Arabi Uniti) rispetto al disaccoppiamento dai combustibili fossili ha causato scalpore. Questo atteggiamento ha provocato la reazione degli ambientalisti e dei paesi più vulnerabili, che mirano invece a una transizione dal petrolio, carbone e gas.
Secondo quanto riportato da Reuters, i membri dell’OPEC si oppongono fermamente all’eliminazione graduale dei combustibili fossili, come previsto dall’accordo sul clima della Cop28. Si tratta di una posizione rigida che non sembra lasciare spazio a negoziati. Tale strategia si allinea con i giganti del settore petrolifero che cercano di veto su qualsiasi trattativa riguardante i combustibili fossili. Nel frattempo, il presidente della Cop28, Sultan Al Jaber, invita i ministri a consultazioni bilaterali prima di presentare i risultati nel corso del pomeriggio. Di fronte a tale resistenza, Teresa Ribera, Ministra spagnola per la transizione ecologica, ha schernito l’OPEC per la sua proposta, definendo la mossa “disgustosa”. Anche la Francia si è mostrata “arrabbiata e stupita” dalla decisione.
Diverse idee sono emerse alla Cop28 su come procedere all’eliminazione dei combustibili fossili. Si sono delineate quattro ipotesi principali per un abbandono graduale del petrolio e del carbone. Ciò includerebbe l’eliminazione graduale dei combustibili fossili in base alle migliori evidenze scientifiche disponibili; la transizione verso una economia a basso impatto di carbonio entro il 2050; e l’obiettivo di azzerare le emissioni di CO2 dei sistemi energetici entro lo stesso anno. Ognuna di queste strategie rappresenterebbe un cambio storico e un riconoscimento dei ripetuti avvertimenti scientifici sul cambiamento climatico. Tuttavia, se nessuna di queste opzioni dovesse essere accettata, la Cop28 potrebbe essere considerata un fallimento nella lotta contro il riscaldamento globale.
Intanto è stato confermato che la Conferenza Annuale delle Nazioni Unite (COP) del 2024 avrà luogo a Baku, Azerbaijan Questa decisione segue mesi di incertezza causati dall’opposizione della Russia alla candidatura della Bulgaria, che si è offerta per prima di ospitare la Conferenza del 2024. L’opposizione della Russia ha creato una situazione insolita, dato che le sedi della COP vengono normalmente scelte con un ampio anticipo di almeno due anni.
A maggio, l’ONU ha candidato Belém, Brasile, come la sede delle conferenza del 2025. Tuttavia, per l’edizione del 2024, le regole di rotazione richiedono che un paese dell’Europa orientale sia l’ospite. La Bulgaria è stata la prima a candidarsi, ma la Russia è intervenuta, dichiarando che “nessun paese dell’UE sarebbe imparziale nei confronti della Russia”.
In risposta, il Ministro dell’Ambiente bulgaro ha suggerito che l’opposizione del Cremlino potrebbe risiedere più nelle posizioni prese dal suo paese sulla guerra in Ucraina che in qualsiasi considerazione concreta rispetto all’organizzazione della Conferenza.
La decisione finale di scegliere Baku come ospite non è solo un trionfo per l’Azerbaijan, ma anche un promemoria dei significativi ostacoli geopolitici che spesso influenzano le decisioni internazionali. Rimane da vedere come saranno gestiti gli effetti di questa decisione nelle future conferenze.
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