Quasi il 40% delle PMI in Italia non presenta coperture assicurative. Con intelligence e piattaforme tecnologiche CRIF crea valore sostenibile per Compagnie e Imprese

di Ennio Bassi

Cuore dell’economia del nostro Paese, le piccole e medie imprese sono al contempo spesso le più scoperte dal punto di vista assicurativo: quasi il 40% delle PMI italiane non presenta coperture, mentre il 14% sceglie di non assicurarsi anche quando uno specifico rischio è considerato rilevante per l’attività imprenditoriale (ricerca CRIF-Nomisma “Next Level for Insurance: SME Segment”).

In questo contesto, le Compagnie di assicurazione e gli Intermediari sono chiamati a svolgere un ruolo cruciale per migliorare la capacità di gestire i rischi delle imprese e aumentare la resilienza dell’intero sistema economico.

“Come data-driven company, CRIF supporta i player assicurativi nell’accelerare l’innovazione lungo tutta la catena del valore, grazie all’intelligence e a piattaforme tecnologiche evolute. CRIF abilita una migliore conoscenza dei clienti e una più precisa misurazione del rischio per lo sviluppo di un business sostenibile e redditizio, con analytics sofisticati e custom made, elaborati da oltre 200 data scientist ed esperti di business tramite tecniche di machine learning e artificial intelligence” – spiega Giuseppe Dosi, Head of Insurance di CRIF.

Giuseppe Dosi

Le imprese pongono alle Compagnie sfide e opportunità e CRIF ha sviluppato una suite analitica dedicata e soluzioni in cloud per la digitalizzazione dei processi di vendita, underwriting e gestione sinistri.

Data augmentation: valore concreto per il pricing e l’underwriting

Il pricing e l’underwriting rappresentano il “cuore tecnico” del business assicurativo. Nel caso delle imprese, ai parametri tariffari ‘classici’ è possibile affiancare oggi, grazie alla data augmentation, un patrimonio unico di informazioni e intelligence capaci di indagare nuove dimensioni di rischio. Tra queste, le previsioni sull’andamento futuro dell’impresa, le caratteristiche Environmental, Social e Governance (ESG) e quelle relative alla propensione all’innovazione e all’attitudine verso le tecnologie digitali.

Per facilitare il lavoro di assuntori e forza vendita e ottimizzare l’efficienza della fase underwriting della clientela imprese, CRIF ha sviluppato la piattaforma per il Digital Risk Assessment. Dalla sola partita IVA dell’impresa, la piattaforma raccoglie dati, informazioni e analytics dall’ecosistema di fonti proprietarie CRIF (ad esempio, Default Index, pagamenti commerciali, informazioni immobiliari) e le integra – tramite questionari digitali dinamici – con le evidenze specifiche fornite dalla PMI. Il risultato è una valutazione automatica e sintetica dello stato di rischio dell’impresa. Il Digital Risk Assessment abilita così la realizzazione di customer journey totalmente digitali e condivisi fra assuntori, forza vendita e clienti e supporta in maniera flessibile tanto la sottoscrizione automatica dei rischi semplici, quanto l’istruttoria approfondita delle situazioni più complesse e articolate.

La piattaforma valorizza inoltre nuove dimensioni di intelligence dei rischi assicurativi, che coprono l’impatto di un’impresa dal punto di vista ambientale, sociale e di governance (ESG) e i rischi connessi al cambiamento climatico.

Le analisi condotte sul campo hanno dimostrato che i fattori ESG sono fortemente correlati al rischio assicurativo delle imprese; questo significa che le aziende più attente alla sostenibilità del proprio business si rivelano quelle più prudenti nella gestione dei rischi e quindi meno sinistrose. In sintesi, i migliori clienti per le Compagnie.

D’altronde, affrontare il tema della sostenibilità con lungimiranza strategica significa innanzitutto conoscere in maniera approfondita i fenomeni e le caratteristiche di clienti e prospect. “Combinando gli indicatori ESG di CRIF e il rating economico-finanziario è possibile far crescere il portafoglio di clienti virtuosi, generando nel lungo periodo redditività e stabilità, senza pregiudicare le coperture ed evitando adeguamenti tariffari onerosi per riequilibrare gli indicatori tecnici. L’approccio data-driven permette di ottenere una migliore selezione della clientela sia in fase pre-assuntiva che in fase assuntiva, migliorando l’andamento tecnico di portafoglio, riducendo nel tempo l’ultimate loss ratio di oltre 30 punti percentuali” – commenta Paolo Cibin, Head of Underwriting & Pricing di ARAG SE Italia.

Giulia Balugani

In quest’ottica CRIF mette a disposizione – a partire dalla sola partita IVA – lo score ESG sintetico per ciascuna azienda italiana, insieme a un data lake con oltre 100 variabili e KPI. Il valore dell’intelligence sulla dimensione della sostenibilità è comprovato dall’esperienza di successo di Unipolsai. “Unipolsai ha declinato la sua governance ESG in tutte le fasi del processo di creazione del valore. Per quanto riguarda l’underwriting ha adottato uno specifico score ESG che, per usare una metafora, rappresenta un termometro molto affidabile sulla possibile presenza di rischi ESG in un’impresa della quale si sta valutando l’assunzione. La Compagnia, di conseguenza, definisce le azioni da compiere in relazione a tale indicatore, stabilendo quando è possibile procedere e quando invece è necessario approfondire oppure bloccare determinate trattative commerciali, spiega Giulia Balugani, Sustainability Manager di Unipolsai Assicurazioni.

In un contesto climatico in rapida evoluzione, che rende obsoleti i tradizionali strumenti attuariali, il futuro vantaggio competitivo per le Compagnie è anche strettamente legato a piattaforme evolute di valutazione dei rischi fisici. Una recente ricerca CRIF-RED, condotta in collaborazione con QBE, ha evidenziato che complessivamente in Italia 1 impresa su 3 è esposta a potenziali perdite economiche a causa di fenomeni naturali. Gli impatti del cambiamento climatico rappresentano infatti un altro dei fattori chiave messo in luce dall’intelligence di CRIF, con una suite analitica dedicata. 

Quelli citati sono alcuni esempi concreti di come l’utilizzo sapiente di intelligence e tecnologie, che trovano sintesi nei CRIF Metadati, consente alle Compagnie di creare valore sostenibile, con l’obiettivo ultimo di non essere più solo pagatori nella fase post-sinistro, ma soprattutto partner delle PMI.

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