Il tutto si sta verificando con grande velocità ed entrambe le parti del conflitto mietono vittime con i loro sanguinosi attacchi. L’Europa avverte Israele: ha diritto di difendersi ma nei limiti del diritto internazionale

di Corinna Pindaro

“Lasciate entro due ore la città”, questo l’ultimatum che Hamas aveva rivolto ad Ashkelon, città costiera di Israele e rimasto inascoltato. Allo scadere del tempo è piovuta una raffica di razzi. Ma non solo, sirene di allarme sono risuonate su Tel Aviv, numerosi spari anche nei pressi dell’aeroporto di Ben Gurion. D’altra parte non meno sanguinosi gli attacchi dell’esercito israeliano contro obiettivi di Hamas: un raid aereo ha colpito il valico di Rafah tra Egitto e Gaza. Il tutto comunque non sembra sia destinato a finire a stretto giro. Hamas si dice pronta a combattere una guerra lunga e non è disponibile a trattare sugli ostaggi fino alla fine. Intanto l’esercito di Israele è schierato al confine e attende solo il via libera per invadere la Striscia di Gaza via terra.  I morti israeliani sono oltre mille dopo che 108 corpi sono stati trovati nel kibbutz di Beeri; oltre 1200 le vittime palestinesi.

Tra i rapiti sembrano esserci anche due italo-israeliani che si trovavano proprio nel kibbutz di Beeri. “Non rispondono alle chiamate della famiglia. Probabilmente sono stati presi in ostaggio, oppure risultano dispersi, non abbiamo ancora la certezza”, ha detto in serata il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Ma non solo, sono una decina gli italiani rimasti bloccati nella Striscia di Gaza, tra i quali anche una bimba di un anno.

Gli ostaggi in totale sarebbero circa 200, di cui 100 trattenuti da Hamas  trenta tenuti prigionieri dalla jihad islamica, la loro vita appesa a un filo. Numeri divulgati dai miliziani, mentre dalle autorità ebraiche non sono state riportate cifre ufficiali.

“Israele ha il diritto di difendersi, ma deve essere fatto secondo il diritto internazionale, il diritto umanitario. E alcune decisioni sono contrarie a questo diritto internazionale”. Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, nella conferenza stampa a Muscat, nell’Oman, al termine del Consiglio Ue Esteri informale sulla situazione in Medio Oriente.”I ministri europei hanno concordato con la dichiarazione congiunta dell’Ue e dei Paesi del Golfo sul diritto di difendersi da parte di Israele ma nel rispetto del diritto internazionale e umanitario. Questo significa nessun blocco – dell’approvvigionamento, di cibo, acqua ed elettricità –  alla popolazione di Gaza”.

Per quanto riguarda gli Usa, il presidente  Joe Biden e la vice presidente Kamala Harris hanno appena concluso una telefonata con il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu per discutere del sostegno a Israele. Lo ha reso noto la Casa Bianca. Arrivano segnali apparentemente contrastanti dall’amministrazione Biden sulla risposta di Israele agli attacchi di Hamas. Nella sua telefonata oggi con il premier israeliano, quando Benjamin Netanyahu ha evocato la possibilità di penetrare nella striscia di Gaza, il presidente non lo avrebbe ammonito a non farlo, secondo quanto riferisce un dirigente Usa alla Cnn. “Non stiamo sollecitando moderazione in questo momento”, ha detto la fonte.

Siamo impegnati” nell’esaminare “piani di emergenza per ogni possibile scenario” legato a Israele. Lo afferma il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan.

La brutalità di Hamas riporta la memoria l’Isis: “Questo è terrorismo ma, sfortunatamente per gli ebrei, non è una novità. Questo attacco ha riportato alla memoria ricordi dolorosi, le cicatrici lasciate dall’antisemitismo e dal genocidio. In questo momento dobbiamo essere chiari: siamo a fianco di Israele e ci assicureremo che abbia il necessario per prendersi cura dei suoi cittadini e rispondere all’attacco. Non c’è giustificazione al terrorismo”, afferma Joe Biden tornando a mettere in guardia altri governi sul non entrare nel conflitto nella speranza di beneficiare dalla situazione. “Ho una parola: no”, non fatelo.

Secondo quanto affermato dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ci sarebbero anche cittadini statunitensi tra gli ostaggi presi da Hamas nell’ambito dell’attacco contro Israele. “Ora sappiamo che ci sono cittadini americani tra coloro che sono tenuti prigionieri da Hamas”, ha detto il Potus. Biden ha aggiunto di aver incaricato il suo team di “condividere informazioni di intelligence e di inviare ulteriori esperti per consultare e consigliare le controparti israeliane sugli sforzi per il recupero degli ostaggi”.

I presidenti di Turchia e Russia, Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin, hanno avuto un colloquio telefonico durante il quale hanno discusso delle misure per prevenire l’escalation tra Israele e Palestina. Lo riferisce l’amministrazione presidenziale turca, scrive l’agenzia Anadolu. Durante la telefonata, sono state valutate le iniziative da intraprendere per far fronte ai bisogni umanitari della regione. Sottolineando che prendere di mira gli insediamenti civili è preoccupante e che tali iniziative non sono accolte con favore dalla Turchia, Erdogan ha anche affermato che la Turchia continuerà a fare ogni sforzo per garantire la stabilità nella regione.

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