L’intelligenza artificiale al servizio della medicina apre alla possibilità di creare degli “avatar” dei tumori realizzati in base alle specifiche caratteristiche analizzate, così da avere delle cure mirate per ogni paziente oncologico. Lo mostra la ricerca dell’Università di Miami realizzata da un team di scienziati, guidati da un gruppo di italiani

di Mario Tosetti

I progressi scientifici segnano un nuovo traguardo. L’intelligenza artificiale al servizio della medicina potrebbe essere in grado di studiare le singole peculiarità e i tratti distintivi dei tumori per trovare le terapie più idonee in base al paziente. Si tratta di una ricerca internazionale, realizzata da un team di scienziati guidati da un gruppo di italiani dell’Università di Miami.

La ricerca pubblicata sulla rivista Nature Cancer mostra come gli scienziati abbiano sviluppato un algoritmo capace di combinare dati ottenuti da diverse piattaforme di analisi per individuare i segni distintivi del tumore. Ogni singolo tumore, così, diventa una sorta di “avatar” e ogni paziente potrebbe accedere a cure personalizzate anche per i tumori tutt’ora di difficile trattamento. L’algoritmo, denominato Substrate Phosphosite based Inference for Network of KinaseS” (SPHINKS) è stato testato inizialmente utilizzando i dati di uno tra i tumori più aggressivi, il glioblastoma al cervello. Successivamente è stato poi esteso anche ad altri tipi di tumore, come quello della mammella e del polmone.

Nel dettaglio l’algoritmo è in grado di creare una combinazione dai dati di analisi delle proteine tumorali e le loto modificazioni per individuare gli enzimi  distintivi delle cellule maligne. Per molti di questi enzimi esistono specifici inibitori che consentirebbero cure più mirate.

“Questa lavoro ha avuto fin dalla sua ideazione un obbiettivo traslazionale, cioè mirato ad individuate modalità terapeutiche diverse da da quelle usate attualmente per i pazienti con glioblastoma” ha affermato Antonio Iavarone, vicedirettore del Sylvester Comprehensive Cancer Center e coordinatore dello studio insieme ad Anna Lasorella. “SPHINKS offrirà agli oncologi clinici un nuovo strumento per applicare trattamenti selezionati per specifici sottotipi di cancro. La corretta classificazione di ogni tumore è alla base dell’individuazione di terapie personalizzate”, ha aggiunto lo scienziato.

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