Pubblichiamo in anticipo il discorso integrale alla nazione del Presidente della Guinea, professor Alpha Condè, sui risultati raggiunti, sulla necessità di cambiamento, sulle prossime sfide che il paese dovrà affrontare.

Donne e uomini guineani, miei cari compatrioti. Dalla mia elezione alla carica di Presidente, la mia unica preoccupazione è stata l’interesse della Guinea e dei guineani. Questo impegno verso il nostro caro Paese, come tutti sanno, è parte integrante della mia storia personale. Durante tutta la mia vita, sia durante i miei lunghi anni di opposizione o nelle mie lotte politiche, così come nei miei doveri di Presidente della Repubblica, ho sempre messo al centro delle mie preoccupazioni l’interesse della Guinea. Ho sempre lottato per una Guinea indipendente, giusta e unita, dove ogni cittadino può prosperare in un ambiente di pace, sicurezza e rispetto dei suoi diritti fondamentali e dove i diritti di ciascuno vanno di pari passo con i suoi doveri nei confronti della società.

Donne e uomini guineani, miei cari compatrioti, ho condiviso con voi i primi difficili anni del mio mandato. Non tutto era perfetto. Ma state certi che ogni decisione che ho dovuto prendere era nell’interesse della Guinea e dei guineani, lo sappiamo tutti, il nostro paese viene dall’orlo del baratro con una pesante eredità. Non avevamo più credibilità presso le istituzioni finanziarie internazionali. Ma grazie ai nostri sforzi congiunti, alla determinazione e alla pazienza del nostro popolo, abbiamo raccolto con successo molte sfide, tra cui: la stabilità economica, la riforma delle nostre forze di difesa e di sicurezza, la riforma del sistema giudiziario, la lotta contro l’Ebola e il miglioramento del nostro sistema sanitario, lo sviluppo dell’industria mineraria, energetica, agricola, industriale e una serie di riforme strutturali e istituzionali.

Come sapete, il nostro paese sta andando avanti. E’ sulla strada giusta. Tutti gli osservatori possono attestarlo, dal Fondo monetario internazionale (FMI) alla Banca mondiale, alla Banca mondiale, alla Banca africana di sviluppo (ADB), alla Banca islamica di sviluppo (IDB) e all’Agenzia francese di sviluppo (AFD). Il nostro stato si sta consolidando. Il nostro Paese ha ritrovato la sua forza e il suo orgoglio. Ha trovato il suo posto nel concerto delle nazioni, la Guinea è ora una voce che conta e che si ascolta in Africa e nel mondo. Questa è per me un’occasione per rendere omaggio a tutti per i sacrifici fatti, senza i quali tutto questo non sarebbe stato possibile.

E’ quindi essenziale che gli investimenti effettuati vadano a vantaggio di tutti. Questa è la direzione degli sforzi intrapresi nei vari settori come l’energia, l’agricoltura, l’estrazione mineraria e più recentemente nelle comunità locali attraverso l’Agenzia nazionale per il finanziamento delle comunità (ANAFIC).

Incoraggio il governo ad intensificare gli sforzi di sviluppo in questa direzione per ridurre la povertà e la disuguaglianza e garantire la giustizia sociale. E’ chiaro che la Guinea è sulla strada giusta e speriamo in un domani migliore.

Donne e uomini guineani, miei cari compatrioti, vorrei rivolgere, in questa circostanza, un messaggio di fiducia e speranza ai nostri giovani: giovani della Guinea, qualunque siano le difficoltà, il vostro futuro è qui in Guinea. Vorrei rassicurarvi come vostro presidente eletto che la nostra preoccupazione sono i giovani e il nostro dovere è garantire il loro futuro.

Donne e uomini guineani, cari compatrioti, appartengono a una generazione che si è mobilitata molto presto per la liberazione del nostro continente, la dignità e l’orgoglio del popolo africano perché crediamo profondamente nella giustizia, nella libertà, nell’uguaglianza tra gli uomini e nell’uguaglianza tra i popoli. Nonostante gli sforzi compiuti e tutte le vittorie vinte, l’Africa non gode ancora della piena sovranità. I popoli africani aspirano sempre all’uguaglianza con gli altri, rivendicando la propria identità e specificità. Nel nuovo mondo, ogni paese, ogni nazione vuole seguire la propria strada ed essere libera di scegliere il proprio destino.

Miei cari compatrioti, nella mia generazione politica, tutte le lotte sono state condotte e vinte in serenità. Abbiamo sempre scelto la lotta pacifica per la democrazia, che consacra la sovranità del popolo che è chiamato a essere consultato ogni volta che è necessario e che è in grado di decidere, con tutta la sua anima e coscienza, ciò che vuole o meno. In questo senso, nessuno ha il potere o il diritto di prendere il posto del popolo, né ha il potere di parlare, agire, decidere nel suo nome e luogo.

Donne e uomini guineani, miei cari compatrioti,I diritti del nostro popolo sono inalienabili come la libertà di ognuno di noi è sacra. Per tutta la mia vita, per tutta la mia storia personale e il mio viaggio, ho ascoltato il mio popolo e sono stato in sintonia con loro. Ancora oggi, quando gli uomini di tutto il mondo decidono il loro destino e fanno la storia, rimango convinto che il popolo ha sempre ragione e che nessuno può andare contro la sua volontà e le sue aspirazioni più profonde: è la mia convinzione di tutti i tempi.

Donne e uomini guineani, Cari compatrioti, il nostro popolo ha l’opportunità di fare le proprie scelte ed esprimere la propria volontà nelle elezioni. A questo proposito, invito tutti gli attori coinvolti nell’organizzazione delle elezioni parlamentari a raddoppiare i loro sforzi e il loro duro lavoro, a mobilitarsi in modo che possiamo tenere queste elezioni nel corso di quest’anno. Esorto il Primo Ministro e il Governo a sostenere e assistere la Commissione elettorale nazionale indipendente (CENI) e gli attori elettorali per creare le migliori condizioni per la preparazione e l’organizzazione delle elezioni previste nel nostro paese.

La Guinea non è più la stessa cosa con il risveglio della coscienza e di tutti i cambiamenti che hanno avuto luogo nella società. E’ legittimo quindi che tutti si chiedano dove stiamo andando, e come affrontare le questioni e le sfide dei nuovi tempi. Questo è il motivo per cui comprendo il dibattito in corso nel paese su tutte le questioni che destano preoccupazione, compresa la Costituzione. Ma, come ho detto prima, non spetta a me decidere o scegliere al posto dei guineani. Prima di assumere qualsiasi posizione personale, ho il dovere di ascoltare tutti. Per fare questo, incarico il Primo Ministro, Capo del Governo, di avviare consultazioni con le istituzioni della Repubblica, i partiti politici, i sindacati, le organizzazioni della società civile per raccogliere le opinioni degli altri in una discussione aperta sui diversi temi, in modo che il dibattito sia su argomenti e raccomandazioni. Qualsiasi argomento può essere discusso in una democrazia.

Donne e uomini guineani, Cari compatrioti, in qualità di primo magistrato del paese, garante delle libertà pubbliche e dei diritti fondamentali dei cittadini, ho l’obbligo di ascoltare tutti, in modo che tutte le idee e le opinioni possano essere liberamente espresse con responsabilità. Invito tutti, a qualsiasi livello, ad esercitare i propri diritti nei confronti di quelli altrui, dobbiamo unirci di fronte al nostro futuro comune e impegnarci per la pace sociale e l’unità della nazione. So che l’ufficio di Presidente della Repubblica impone sacrifici per la Nazione. Ne sono consapevole e rimango risolutamente impegnato ad adempiere a tutti i miei obblighi contando sul vostro sostegno e sulla vostra fiducia.

Donne e uomini guineani, miei cari compatrioti, Il nostro Paese è ad un punto di svolta nella sua storia. Tutto il paese mi parla, vi sento e vi capisco tutti. Sono lieto di vedere che la democrazia a cui tutti siamo legati e per la quale il nostro paese ha già compiuto enormi sacrifici, sta mettendo radici profonde. E’ legittimo che ognuno si ponga la questione del suo presente e del suo futuro e si preoccupi del destino della nostra Guinea, la nostra casa comune. Tutti i nostri compatrioti vogliono la pace per se stessi e per il paese. Rimaniamo tutti mobilitati in uno spirito patriottico e responsabile per il nostro ideale di democrazia e di progresso, cercando di parlare tra di noi e avendo la pazienza di ascoltarci senza pregiudizi o disprezzo, ci conosciamo e ci scopriamo meglio e impariamo a fidarci l’un l’altro. Da quel momento in poi, tutto diventa possibile e il paese vince senza che nessuno abbia la sensazione di aver perso. Quando la Guinea vince, nessuno perde. Per me e per tutti i patrioti, la Guinea viene prima di tutto. Questo è il mio impegno ed è anche la convinzione e la speranza che vorrei condividere con voi.

Il Primo Ministro, Capo di Governo, responsabile del dialogo politico e sociale, ha tutta la mia fiducia e tutto il mio sostegno per le consultazioni che gli ho chiesto di condurre. Rimango fiducioso in questo dialogo inclusivo, le cui deliberazioni ci illumineranno nelle nostre scelte, risponderanno a tutte le domande, rafforzeranno la fiducia tra gli attori e senza dubbio permetteranno al nostro paese di continuare il suo cammino sulla via della democrazia e del progresso.

Lunga vita alla Repubblica, Lunga vita all’unità nazionale, Lunga vita alla Pace.