Numerosi i temi trattati nel corso del primo Cdm dopo la pausa estiva: dalla manovra ai migranti, dalla dichiarazione dello stato di emergenza a causa degli eventi metereologici alla trattativa tra Kkr e Tim
di Carlo Longo
Si è concluso il primo Consiglio dei Ministri dopo la pausa estiva. “Mi auguro che abbiate trascorso bene le vacanze, e che vi siate riposati abbastanza perché abbiamo tanto lavoro da fare e un’agenda estremamente impegnativa. Abbiamo appena compiuto dieci mesi di governo, al primo anno mancano solo due mesi”, ha esordito la premier Giorgia Meloni.
La presidente del Consiglio ha sottolineato come si sia trattato di “un momento che ci ha consentito di fare un bilancio di questi 10 mesi, singolarmente e come squadra. Da una parte dobbiamo essere soddisfatti, dall’altra dobbiamo essere pronti a fare di più e meglio. Ora abbiamo maggiore esperienza, sul funzionamento, sui rischi. Da tutto si impara, soprattutto dagli errori. Ci aspetta un anno molto impegnativo che culminerà con le elezioni europee e la presidenza italiana del G7. Serve il massimo della compattezza, della determinazione, della concentrazione”.
Tra gli argomenti trattati ovviamente un particolare rilievo lo assume la scrittura della legge di bilancio, definita da Meloni “la più politica tra le leggi che un governo possa fare”. Lo scorso anno, l’emergenza energetica “ha assorbito due terzi della manovra”, ma “questo non ci ha impedito di lanciare alcuni segnali importanti e di tracciare una direzione: penso al taglio del cuneo fiscale o alle risorse che abbiamo scelto di destinare alla famiglia, a partire dall’aumento dell’assegno unico. Misure che hanno tracciato una direzione. Direzione che ora dobbiamo consolidare e rafforzare”.
Nella nuova manovra, però, il caro energia non avrà più una valenza prioritaria. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti: “Gli sgravi torneranno di attualità nella misura in cui i prezzi di gas e elettricità lo consiglieranno”. Lo scenario sarà più chiaro quando fra un mese l’esecutivo varerà la Nadef. Palazzo Chigi e Mef stanno esaminando i desiderata dei vari ministeri, che complessivamente supererebbero i 40 miliardi, ben oltre i 30 miliardi, la cifra attorno a cui potrebbe aggirarsi il monte risorse complessivo.
Sull’evenienza che ogni dicastero esprima le proprie richieste si è detta d’accordo la premier, “Condivido la richiesta del ministro Giorgetti di invitare ogni Ministero a verificare nel dettaglio le risorse attualmente spese, i capitoli di spesa, le misure attualmente finanziate. Sprechi e inefficienze devono essere tagliati e le poche risorse che abbiamo devono essere spese al meglio, perché questo è un governo politico e i governi sono politici se scelgono e si assumono le loro responsabilità”, ha detto Giorgia Meloni.
Una circostanza è comunque è certa: “Non possiamo permetterci sprechi, stiamo pagando in maniera pesante il disastro del Superbonus 110% e invito Giorgetti a illustrarci i numeri di questa tragedia contabile che pesa sulle spalle di tutti gli italiani. Nel complesso dei bonus edilizi introdotti dal Governo Conte 2, compreso il bonus facciate, i documenti dell’Agenzia dell’Entrate ci dicono esserci più di 12 miliardi di irregolarità. Alla faccia di chi accusa il centrodestra di essere ‘amico’ di evasori e truffatori. Grazie a norme scritte malissimo si è consentita la più grande truffa ai danni dello Stato”, ha aggiunto Giorgia Meloni.
Non poteva non trovare posto il tema dei migranti, considerato il notevole aumento degli sbarchi. “L’Italia sta subendo una pressione migratoria come non si vedeva da molti anni a questa parte, anche a seguito degli avvenimenti, recenti e meno recenti, nel Sahel, con quantità di arrivi imponenti. È difficile spiegare all’opinione pubblica quello a cui assiste e lo capisco bene”, ha ammesso Giorgia Meloni. Tuttavia secondo la premier “i dati dicono che c’è un forte aumento rispetto all’anno precedente anche se, leggendo attentamente questi numeri, si assiste ad un rallentamento dell’aumento dei flussi migratori”.
“La direzione intrapresa dal Governo è quella giusta, accordi con i Paesi del Nord Africa, di partenza e transito dei flussi, ma – ha aggiunto – è necessario aggiungere a questa direzione di marcia un più, stringere le maglie, dare segnali chiari ai trafficanti e serve un coordinamento maggiore tra noi nell’attività di contrasto ai flussi illegali di migranti”, ha aggiunto la presidente del Consiglio.
Tra i temi trattati spazio è stato riservato alla trattativa tra il fondo statunitense Kkr e Tim. Quello di oggi è un primo passo, al quale seguiranno ovviamente logiche di mercato, ma finalmente possiamo dire che in Italia c’è un Governo che su un dossier così importante si attiva a difesa dell’interesse nazionale e dei lavoratori. E che ha una strategia. La direzione intrapresa dal Governo è quella che il centrodestra ha sempre auspicato e sostenuto: assumere il controllo strategico della rete di telecomunicazioni e salvaguardare i posti di lavoro”.
“Kkr non è nuova a Telecom-Tim, esiste già la partecipazione in Fibercop, quindi è un naturale interlocutore. Quello che interessa al governo è ribadire il controllo pubblico su alcune scelte strategiche, su un’infrastruttura che noi giudichiamo strategica. Siccome questo è un investimento strategico e il controllo della rete, in particolare per alcuni aspetti come Sparkle, lo Stato ci deve essere e noi ci saremo”, ha affermato Giorgetti.
Con l’ultimo Cdm inoltre il governo ha decretato lo stato di emergenza per 12 mesi, per gli eventi meteorologici che si sono verificati tra maggio e agosto. Decisiva la relazione del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci. Sono stati stanziati 9.430.000 per la Lombardia, 8.330.000 per il Veneto, 7.750.000 per il Friuli-Venezia Giulia. Dichiarata l’emergenza anche per i territori delle province di Teramo, Pescara e Chieti in Abruzzo, Cuneo in Piemonte, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena in Emilia-Romagna.
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