La nuova direttiva europea, Case Green, che prevede di riqualificare energeticamente gli edifici non più performanti sta facendo discutere in Italia. Se dall’Ue arrivano rassicurazioni su ampi margini lasciati agli Stati membri nella definizione dei Piani di Ristrutturazione il governo italiano insiste sulla necessità di adattare la direttiva alle peculiarità immobiliari del Paese
di Mario Tosetti
L’Europarlamento ha in cantiere nuova direttiva sulla performance energetica degli edifici, denominata Case Green, che sarà votata il 9 febbraio in commissione industria per approdare in plenaria a marzo e poi andare al negoziato con le altre istituzioni europee.
In sostanza si vuole mettere in atto “un’ondata di ristrutturazioni” con la quale riqualificare energeticamente gli edifici non più adeguati e performanti. Questa ondata deve essere gestita attraverso i Piani di Ristrutturazione di cui i singoli Stati si devono dotare e che devono comprendere anche il necessario piano di sostegno finanziario e amministrativo. Una delle principali novità della revisione è l’introduzione di norme minime di prestazione energetica per innescare la trasformazione necessaria del settore.
La direttiva, però, in Italia sta facendo discutere non poco. In proposito Ciaran Cuffe, relatore per l’Europarlamento sulla nuova direttiva sulla performance energetica degli edifici ha spiegato che “c’è stata molta misinformazione in Italia, si è detto che Bruxelles dirà agli Stati membri cosa fare, ma nulla è più lontano dalla realtà”. Le modifiche apportate dall’Europarlamento, ha aggiunto Cuffe parlando alla stampa, “lasciano ampia flessibilità agli Stati per i loro Piani nazionali di ristrutturazione, contribuiranno a creare lavoro e a mettere a disposizione dei cittadini europei case che consumano meno energia migliorando la qualità della loro vita”.
Ad ogni modo le rassicurazioni non sembrano sufficienti per il governo italiano. “L’Italia non può affrontare il tema dell’efficientamento energetico degli immobili come gli altri Paesi. Il Governo presenterà un suo piano. C’è una peculiarità del nostro paese e il Governo difenderà questa peculiarità”, ha detto il ministro Ministro per Affari Europei, Sud, Politiche di Coesione e PNNR Raffaele Fitto aggiungendo, “L’Italia ha sul tema dell’immobiliare e sulla casa una sensibilità differente. E anche il nostro patrimonio immobiliare è differente per il suo valore architettonico, storico e culturale”.
Di opinione concorde Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, per il quale la direttiva sulle case verdi “va emendata per adattarla al contesto italiano che è speciale rispetto al resto d’Europa. Il patrimonio immobiliare del nostro Paese è antico, prezioso e fragile e dobbiamo conservarlo al meglio per le future generazioni. Il Governo difenderà senza tentennamenti il valore degli immobili, non imponendo in tempi insostenibili onerosi lavori ai privati. Su questo non possono esserci dubbi”.
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