Rosalia Messina Denaro, la più grande tra le sorelle del boss, è tata arrestata con l’accusa di associazione mafiosa per aver favorito la trentennale latitanza del fratello attraverso la gestione della cassa e le comunicazioni tramite “pizzini”
di Mario Tosetti
E’ finita in manette la sorella di Matteo Messina Denaro, accusata di associazione mafiosa in quanto -secondo l’ipotesi della procura- avrebbe aiutato materialmente il fratello nella latitanza attraverso la gestione delle ampie risorse economiche e la circolazione dei messaggi attraverso i “pizzini”.
Secondo la ricostruzione del procuratore Maurizio De Lucia e dell’aggiunto Paolo Guido, accolta dal gip Alfredo Mantovano, Rosalia Messina Denaro per anni durante i 30 anni di latitanza del boss avrebbe gestito la cassa e il sistema di comunicazione, consentendo nei fatti a Matteo Messina Denaro di mantenere saldo il controllo sul clan e continuare indisturbato i suoi affari.
Rosalia è la maggiore tra i fratelli Messina Denaro ed è la moglie di Filippo Guttadauro, boss di Brancaccio (Palermo) che dopo avere scontato 14 anni di carcere per associazione mafiosa resta al 41 bis, per la sua pericolosità. È stata arrestata a Castelvetrano, nella casa di famiglia.
“Risulta inconfutabilmente accertato, innanzitutto, che Rosalia Messina Denaro ha costituito un importantissimo punto di snodo delle comunicazioni del fratello latitante, non soltanto con i membri della sua famiglia di origine, ma, soprattutto, ed è ciò che qui rileva, con un elevato numero di soggetti a vario titolo coinvolti nelle attivita’ di interesse dell’associazione mafiosa Cosa nostra operante nel territorio di Castelvetrano e comuni limitrofi di cui il latitante medesimo costituiva – e ha continuato a costituire sino al suo arresto – il vertice incontestato e incontrastato”, ha spiegato il giudice Mantovano.
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