Al termine del Congresso dei Socialisti Europei, il Partito Democratico italiano raccoglie qualche risultato importante, ma persistono le tensioni sui temi dell’immigrazione e il Pd non riesce a imporsi

di Carlo Longo

La chiusura del Congresso dei Socialisti Europei è accompagnata, come da tradizione, dalla canzone “Bella Ciao”. Ma  non per tutta l’Italia va per il verso giusto. Il Partito Democratico, grazie alla negoziazione di Elly Schlein e Peppe Provenzano, il responsabile degli affari esteri, ha ottenuto due risultati significativi: la convenzione del PSE per la scelta del candidato alla Commissione EU prevista a Roma a marzo, e la promozione dell’italiano Giacomo Filibeck a segretario generale del Partito socialista europeo.  Ma non si può non tenere in considerazione il discusso accordo sui migranti che Giorgia Meloni ha firmato con il primo ministro albanese Edi Rama.

Il Cancelliere tedesco Sholz  ha usato  toni soft sull’ accordo Italia-Albania

Olaf Scholz, il cancelliere tedesco, ha adottato un approccio soft, evitando di mettere in difficoltà il partner italiano – il Pd- ma non prendendo le distanze né da Rama né dall’accordo. Premettendo di non voler interferire nelle dinamiche tra Italia e Albania, sottolinea che la Germania seguirà l’accordo con Tirana attentamente. “La questione è di competenza dei governi italiano e albanese. Credo che si debba tenere presente che, dal nostro punto di vista, l’Albania sarà presto membro dell’Ue e stiamo quindi parlando di una questione di come risolvere insieme sfide e problemi nella famiglia europea”, ha detto Scholz che ha continuato, ” c’è la migrazione irregolare, che deve essere ridotta, e ci sarà una stretta collaborazione con i Paesi al di fuori dell’Unione europea, come avviene ora, ad esempio con la Turchia, e potrebbero essercene altri”. Il Cancelliere ha aggiunto inoltre la previsione che l’Albania divenga presto un Paese membro dell’Ue.

In realtà, all’interno del PSE si convivono diverse posizioni. Lo stesso presidente del partito socialista europeo, l’ex premier svedese Stefan Löfven, ha criticato aspramente l’accordo tra Italia e Albania, spiegando che non è la soluzione per la politica migratoria. L’incontro bilaterale tenuto tra Barley e Schlein, al margine del congresso, non ha portato ad un avvicinamento delle delegazioni.

In Andalusia, l’ex commissario Ue Frans Timmermans, ora candidato premier in Olanda, ha espresso disappunto nei confronti di  Meloni per le politiche contro le famiglie LGBTQ+. Ad accentuare l’odore di maretta per Meloni, sono state anche alcune dichiarazioni di Scholz, dopo una cena con il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, ha espresso il suo sostegno per la candidatura della socialista iberica Nadia Calviño alla presidenza della Bei, per la quale il governo italiano ha proposto l’ex ministro Daniele Franco

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