La sua prestigiosa carriera ha spaziato dall’essere soprintendente del polo museale di Firenze, al direttore dei Musei Vaticani
di Carlo Longo
Un grande addio nel mondo dell’arte italiana: è venuto a mancare a Firenze Antonio Paolucci, ex soprintendente del polo museale fiorentino, direttore dei Musei Vaticani e precedente ministro per i Beni culturali durante il mandato del governo Dini. Paolucci, tra gli esperti e storici d’arte più venerati del paese, nasceva a Rimini il 19 settembre 1939. Allievo del noto Roberto Longhi, intraprende la sua strada nell’amministrazione dei beni culturali nel 1969.
La carriera di Paolucci prende il via nel ministero della Pubblica Istruzione, l’ente che, fino al 1975, aveva le competenze in seguito assegnate al ministero della Cultura. Qui si avvicina al settore delle soprintendenze. Dal 1980, riveste l’importante ruolo di soprintendente, prima a Venezia, successivamente a Verona e Mantova, per poi approdare a Firenze. In questa città, assume la responsabilità dell’Opificio delle Pietre Dure, per poi passare alla guida della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici. Quest’ultima è successivamente diventata la Soprintendenza speciale per il Polo Museale Fiorentino, posizione dalla quale Paolucci viene nominato Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana fino al suo pensionamento nel 2006, a causa del raggiungimento dei limiti d’età.
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