Contestualmente, un’ispezione dell’Ilva è stata sospesa nello stabilimento tarantino di Acciaierie d’Italia
di Mario Tosetti
Il Tribunale di Milano ha negato l’istanza impostata da Acciaierie d’Italia riguardante l’amministrazione straordinaria e l’inaugurazione della trattativa negoziata. L’organo giudicante ha evidenziato la mancanza di fondamento della questione di legittimità costituzionale, sollevata dai legali di Acciaierie d’Italia in merito al decreto dell’anno precedente che coinvolgeva l’amministrazione straordinaria.
L’indagine condotta dai commissari dell’Ilva, attualmente in amministrazione straordinaria, presso il sito produttivo tarantino di Acciaierie d’Italia, è stata interrotta. Secondo fonti interne, i commissari non avrebbero ricevuto dettagli sulla produzione vigente e avrebbero appreso che l’accesso ai dati relativi alle riserve di materie prime è prerogativa esclusiva del Consiglio di Amministrazione.
Un team rappresentante la gestione commissariale dell’Ilva in amministrazione straordinaria si è immesso nello stabilimento siderurgico di Taranto per dare avvio all’ispezione prevista, a seguito delle denunce dei sindacati di un imminente arresto delle attività produttive. Recentemente, anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, aveva sollecitato l’intervento di Invitalia e dei commissari dell’Ilva per assicurare la regolarità produttiva.
Sono in atto dimostrazioni da parte degli imprenditori del settore industriale aderenti all’Aigi, all’esterno dei locali della direzione dello stabilimento. Protestano esibendo barili vuoti contrassegnati dal 2015, anno della commissariamento dell’Ilva e delle perdite di crediti, e dal 2024, anno in cui potrebbe essere necessario ricorrere ancora una volta all’amministrazione straordinaria. Gli imprenditori temono una nuova perdita dei crediti, che adesso si aggirerebbero oltre i 130 milioni di euro.
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