Nel corso dell’evento organizzato dalla Fondazione Kesller è emerso chiaramente il piano di azione della Fondazione con sede a Trento, conosciuta come cuore pulsante della ricerca scientifica italiana ed europea
di Corinna Pindaro
“Non possiamo permetterci di rimanere immobili nel mondo dell’intelligenza artificiale, perché stare fermi significa retrocedere”. Questo il forte messaggio lanciato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, durante il suo intervento ad un convegno alla Borsa Italiana di Milano, organizzato sotto l’egida della Fondazione Bruno Kessler.
Il ministro Giorgetti ha, inoltre, sottolineato che non c’è sviluppo tecnologico possibile senza una sana gestione dei conti pubblici. “Da ministro dell’Economia – ha affermato – posso ribadire che l’utilizzo oculato delle risorse è fondamentale. Tenere i conti pubblici in ordine consente di pensare a investimenti e sviluppo”. Ecco perché il governo è “già al lavoro per preparare il nuovo piano strutturale di bilancio a medio termine, introdotto dalla riforma della governance economica europea”. Il ministro ha inoltre criticato il sistema europeo che “ancora si muove in ordine sparso”, e dove “prevale un approccio improntato alla regolazione e al rilassamento delle norme sugli aiuti di Stato, lasciando i Paesi membri a competere tra di loro”.
E invece secondo il ministro “è essenziale dare continuità alla sperimentazione di una capacità fiscale europea da legare alla sfida della competitività internazionale e magari da finanziare su base europea continuando sul percorso avviato con il disegno di legge per la competitività del mercato dei capitali”, ha spiegato il ministro, che ha aggiunto: “Vogliamo rafforzare gli strumenti di finanza per la crescita, affinché il risparmio privato possa essere convogliato verso le imprese che vogliono investire. Serve inoltre favorire lo sviluppo del mercato dei capitali europeo e nazionale, del venture capital in particolare anche tramite un ruolo rafforzato degli investitori istituzionali”.
Nel corso dell’evento, è emerso chiaramente il piano di azione della Fondazione con sede a Trento, conosciuta come cuore pulsante della ricerca scientifica italiana ed europea. Il neo-presidente della Fondazione, Ferruccio Resta, ha tracciato le linee-guida per il prossimo triennio, sottolineando l’importanza chiave dello sviluppo di tecnologie innovative e il ruolo preponderante dell’intelligenza artificiale.
Questi focus principali si pongono come i fondamenti su cui la Fondazione intende costruire il futuro della ricerca, mirando a posizionare l’Italia e l’Europa in una posizione di primaria importanza nel panorama mondiale dell’innovazione tecnologica ed intelligenza artificiale.
In un contesto segnato da fenomeni quali cambiamento climatico, invecchiamento della popolazione europea, digitalizzazione, instabilità internazionali e mobilità giovanile, l’impegno che ci assumiamo pubblicamente è quello di garantire una ricerca di qualità, interdisciplinare, internazionale, in grado di rinnovare tecnologie e modelli esistenti e offrire soluzioni nuove.
Con queste parole, il presidente della Fondazione Bruno Kessler (FBK), Ferruccio Resta, ha presentato il nuovo Piano Strategico 2024-2027 dell’ente.
Il Piano si basa su quattro pilastri. In primo luogo la ricerca di qualità in quanto l‘FBK si impegna a promuovere la ricerca di frontiera, in collaborazione con i migliori partner internazionali. In secondo l’ interdisciplinarietà perchè la fondazione si concentra su temi di ricerca che richiedono un approccio interdisciplinare, per affrontare le sfide più complesse del nostro tempo. E ancora innovazione e internazionalizzazione.
Secondo Resta, “grazie all’intelligenza artificiale, nei prossimi anni assisteremo a uno sviluppo di business, nuove aziende e professioni” molto simile a quello generato da Internet. Per vincere questa sfida è necessario un lavoro congiunto di industrie, istituzioni e centri di ricerca.
Il direttore generale per le politiche digitali della Commissione europea, Roberto Viola, ha difeso la svolta europea in tema di AI: “L’Europa si è presa la sua responsabilità, unica al mondo ha messo in piedi il primo regolamento al mondo sull’Intelligenza artificiale (Ai). È necessario un sistema di regole e la Ue ha fatto la cosa giusta: regole aperte all’innovazione e che rispettino i diritti”, ha detto pur ammettendo un ritardo storico del Vecchio Continente: “L’Europa ha mancato la rivoluzione dei dati e di Internet, non può mancare quella dell’Ai: sono appena stati stanziati 4 miliardi per lo sviluppo dell’Ai con l’obiettivo di fare sistema tra conoscenza, super calcolo e impresa per creare circolo”. In conclusione, Viola ha esortato l’Europa a “svegliarsi” e a lavorare insieme ai centri di ricerca e alle imprese per recuperare il terreno perso.