L’Argentina si prepara per una massiccia riforma della sua economia. Il presidente Javier Milei ha annunciato un grande decreto il 20 dicembre, delineando il suo piano per una vasta deregolazione. Il piano è stato accolto con proteste nelle strade, ma ha anche spinto l’indice di borsa di Buenos Aires in rialzo
di Corinna Pindaro
L’annuncio del mega-decreto da parte del presidente argentino, Javier Milei, il 20 dicembre, prevede un ampio piano di deregolamentazione economica. Il leader ultra-liberale ha presentato la proposta come il primo tassello per la “ricostruzione” del Paese, che è attualmente alle prese con significative difficoltà macroeconomiche e sociali. Al pubblico sono state mostrate solo una trentina delle oltre 300 esenzioni e misure incluse nel documento, che ora saranno presentate per l’approvazione completa del Parlamento. Gli elementi chiave del decreto, secondo il testo originale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, sono contenuti nei primi tre articoli, che forniscono il contesto per le altre 360 misure proposte.
L’indice di borsa di Buenos Aires ha reagito positivamente all’annuncio, mostrando un rialzo di oltre il 4% giovedì 21 dicembre.
Il primo articolo del decreto dichiara l’“emergenza pubblica in materia economica, finanziaria, fiscale, amministrativa, previdenziale, tariffaria, sanitaria e sociale fino al 31 dicembre 2025”. Il secondo articolo sottolinea l’intenzione di promuovere un’economia basata su scelte libere in un ambiente di libera competizione. Per raggiungere tale obiettivo, si prevede una significativa deregolazione del commercio, dei servizi e dell’industria. Il terzo articolo riguarda la politica estera relativa al commercio, sostenendo l’adozione di standard internazionali in merito al commercio di beni e servizi, in accordo con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) e dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE).
A seguito dell’annuncio, migliaia di cittadini argentini hanno protestato nelle strade delle principali città del Paese. Nella capitale, Buenos Aires, ciò che è iniziato come una protesta tranquilla, si è sviluppato in una vasta manifestazione verso la piazza del Congresso situata nel centro della città. Tra le varie deroghe e esenzioni proposte spiccano la vendita di grandi appezzamenti di terra a stranieri, la privatizzazione delle aziende statali, e la deregolazione della politica industriale e commerciale.
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