L’ultimo emendamento governativo propone di utilizzare i soldi dai Fondi di Coesione e Sviluppo per coprire i costi di realizzazione del Ponte sullo Stretto. Il finanziamento sarà così ridotto di 2,3 miliardi di euro rispetto all’ importo totale di 11,6 miliardi di euro previsto per il 2032
di Mario Tosetti
I fondi mancanti per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, progetto di infrastrutture e trasporti regionali, verranno da fondi di coesione e sviluppo. Questo è quanto viene proposto nel recente emendamento del governo approvato dalla Ragioneria dello Stato. Il documento, che sarà depositato alla Commissione Bilancio del Senato, prevede una riduzione del costo a carico dello Stato di 2,3 miliardi di euro, ottenuta trasferendo la somma dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), che riceve anche co-finanziamenti dall’Unione Europea.
Come si legge nel testo, con il comma 1 bis, scrive la Ragioneria, si autorizza la spesa di “718 milioni di euro, di cui 70 per l’anno 2024, 50 per l’anno 2025, 50 per l’anno 2026, 400 per l’anno 2027 e 148 per l’anno 2028, mediante corrispondente riduzione del Fondo per lo sviluppo e la coesione, periodo di programmazione 2021-2027”. E, quindi, “imputata sulla quota afferente alle amministrazioni centrali». Gli altri 1600 milioni di euro (spalmati da qui al 2029) – ovvero la parte principale – verranno presi dalla parte dei Fondi di coesione e sviluppo indicata «per le Regioni Sicilia e Calabria”.
L’emendamento governativo include anche ulteriori provvedimenti. Tra questi, l’incremento di 600 milioni di euro delle risorse destinate ai contratti di sviluppo nel settore industriale e l’allocazione di 15 milioni di euro per supportare il territorio di Caivano. Si prevede l’utilizzo di questi fondi per fronteggiare la crisi industriale nel comune di Caivano, attingendo ai fondi già disborsati per altre aree di crisi industriali non complesse.
La modifica infine non propone alcuna proroga per il Superbonus, controverso argomento di discussione tra la maggioranza e il ministro. Se vi dovesse essere un’estensione del termine questa avverrà tramite gli emendamenti della maggioranza, per cui la trattativa è ancora in corso.
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