L’ultraliberista Javier Milei, che ha giurato come presidente dell’Argentina, promette riforme significative per affrontare la grave crisi economica del Paese. Promette una nuova era di prosperità, nonostante riconosca le difficoltà nel breve termine
di Corinna Pindaro
Javier Milei ha recentemente assunto la presidenza dell’Argentina, in un periodo di forte tensione economica. Durante la sua cerimonia di insediamento, alla presenza di ospiti internazionali, tra cui Volodymyr Zelensky, ha dichiarato il suo intento di arginare immediatamente la crisi economica che il Paese sta affrontando.
Le sue riforme, come ha annunciato, avranno un impatto immediato sulla popolazione. “Non ci sono soldi, non c’è alternativa all’aggiustamento e non c’è alternativa allo shock”. È con queste parole che Milei ha iniziato la sua presidenza, svelando fin dall’inizio la severità della situazione economica del paese.
Dopo aver battuto Sergio Massa alle elezioni, le aspettative nei confronti di Milei sono alte. Durante la sua campagna elettorale aveva promesso grandi cambiamenti “Oggi inizia una nuova era di pace e prosperità, di crescita e sviluppo, di libertà e progresso”, ha proclamato Milei. Tuttavia, ha riconosciuto che, a breve termine, la situazione economica potrebbe peggiorare e che prenderà tutte le decisioni necessarie.
Il neo presidente ha criticato aspramente la gestione dei suoi predecessori. Ha dichiarato di avere ereditato “il peggior deficit fiscale della storia”.
Le enormi difficoltà economiche richiedono tagli significativi alla spesa pubblica. “Il deficit è del 17% del PIL, con il 5% legato al tesoro e il 10% alla Banca Centrale”, ha dettagliato Milei. Ha quindi proposto una manovra fiscale nel settore pubblico per circa 5 punti di PIL. Questa volta, la manovra ricadrà principalmente sullo Stato e non sul settore privato.
Infine, ha proposto di interrompere l’emissione di denaro, “l’unica causa teorica e scientificamente comprovata dell’inflazione”. Ha però anche riconosciuto che questo processo avrà dei ritardi, “Aver emesso moneta per i 20 per cento del Pil non è stato a costo zero, continueremo a pagare i costi del disastro lasciato dal governo uscente”.
Nonostante le difficoltà, Milei rimane ottimista: “Attraverseremo un periodo di stagflazione, ma sarà l’ultimo sorso amaro che dovrà deglutire l’Argentina”. La speranza è che l’Argentina possa superare questo periodo di crisi e tornare alla prosperità. Le azioni del nuovo presidente sono ora attese con grande trepidazione da tutti.
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