Per raggiungere una sempre maggiore indipendenza economica la Cina ha iniziato ad accumulare vaste quantità di rame, all’orizzonte si profilano anche acquisti di litio, cobalto e nichel, elementi essenziali nelle batterie delle auto elettriche
di Mario Tosetti
La Cina si sta indirizzando verso una maggiore autarchia economica per fronteggiare le incertezze derivanti dagli attriti con l’Occidente. Un’azione strategica che mira anche a preservare il percorso verso la transizione energetica mondiale e a tener testa alle rivalità internazionali nello sviluppo di tecnologie innovative. In quest’ottica, Pechino ha iniziato ad accumulare vaste quantità di rame, all’orizzonte si profilano anche acquisti di litio, cobalto e nichel, elementi essenziali nelle batterie delle auto elettriche.
In particolare sul fronte del rame, si registra un’intensificazione della capacità produttiva, elemento che introduce una dinamica inedita in un mercato dominato per due decenni dalle decisioni degli acquirenti cinesi. La Cina continuerà a importare rame, ma tenderà a farlo più come materiale grezzo anziché come metallo raffinato.
Craig Lang, analista del CRU Group, ha recentemente dichiarato: “Come ogni Paese, la Cina ha un’esigenza strategica di rame, particolarmente rilevante nell’ambito delle energie rinnovabili. Così come altre nazioni, la Cina vuole garantirsi l’autosufficienza in questo settore”.
Il rame sembra servire, quindi, come il primo esperimento concreto per mettere in atto questa nuova tendenza. Carlos Risopatron, direttore economico dell’International Copper Study Group, prevede un aumento della capacità di fusione del rame cinese del 45% entro il 2027, pari al 61% dei nuovi impianti previsti a livello globale.
Secondo le previsioni di Cru Group la Cina rappresenterà quasi la metà della produzione globale di rame raffinato, stimata intorno al 45%. La domanda di rame all’interno del gigante asiatico si presume sarà in crescita del 5% per l’anno corrente.
Da parte sua, Goldman Sachs ha segnalato il rame come una delle principali risorse da considerare per l’anno prossimo, con un’elevata aspettativa di utilizzo nel settore verde, alimentando ulteriormente la domanda.
Nel frattempo, Pechino ha esteso la sua portata d’influenza su giacimenti globali di rame, in particolare nelle nazioni dell’America Latina, consolidando la sua posizione dominante nel settore minerario. Quest’ascesa non può certo essere attribuita al caso, ma a una strategica Operazione Copper ben congegnata e messa in atto.
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