La visita dei tecnici tecnici Ue a Roma si tratta di una delle consuete visite compiute una volta ogni sei mesi, tuttavia il dato certo è che siamo ancora in attesa della terza tranche del Pnrr e la scadenza di agosto per presentare le modifiche volute dal governo è sempre più vicina
di Carlo Longo
Il ministro Raffaele Fitto e la portavoce della Commissione europea che si occupa di Pnrr Nuyts Weerle lo hanno assicurato, si tratta di una visita di routine e programmata da tempo. Tuttavia, la visita dei tecnici dell’Ue a Roma per il Pnrr palesa l’evidente sforzo di Bruxelles per non alimentare uno scontro prima che sia erogata la terza tranche del Pnrr all’Italia e si avvicina inesorabilmente la scadenza di fine agosto entro la quale l’esecutivo ha assicurato presenterà le modifiche al Piano.
Fitto ha definito la revisione “necessaria” nonchè “l’ultima occasione per mettere ordine” mentre si è detto “ottimista” in relazione all’arrivo della terza rata. Per quanto riguarda la visita il ministro per gli Affari Europei ha sottolineato che si tratta di una delle visite che i tecnici Ue svolgono di routine ogni 6 mesi in tutti i Paesi, negando si tratti di un evento eccezionale. In realtà appare quanto meno lecito il dubbio che i tecnici, dopo la decisione del governo di limitare i controlli della Corte dei Conti, vogliano assicurarsi sia predisposto un sistema idoneo di garanzie prima di pensare ad una trattativa sulla revisione del Pnrr.
Alcune rimodulazioni, comunque, sono già in corso e riguardano alcuni progetti che non potranno essere terminati entro giugno 2026 e quelli che non rientrano nelle caratteristiche del Piano. Raffaele Fitto ha in ogni caso sottolineato come ci sia un problema in alcune regioni, fra cui la Campania e la Puglia, nel 2014-2020 sono stati spesi solo il 34% dei fondi dell’Ue. “Il sistema non funziona”, ha sottolineato il ministro aggiungendo che è necessario che i soldi siano direttamente dati alle regioni solo sulla base di obiettivi precisi e un cronoprogramma.
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