La visita lampo di Meloni in Tunisia ha visto toccare i temi molto importanti dei flussi migratori e della cooperazione energetica. L’obiettivo della premier è scongiurare il default del Paese Nord africano che avrebbe gravi conseguenze sull’Italia, tanto per l’aumento degli sbarchi quanto per l’approvvigionamento energetico. Non a caso Meloni ha chiamato in causa il Fmi e l’Ue

di Emilia Morelli

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è recata per una visita lampo in Tunisia. Atterrata a Tunisi la premier ha avuto il suo primo faccia a faccia con la premier  Najla Bouden Ramadan. L’incontro con il presidente della Repubblica tunisina, Kais Saied è iniziato alle 11 ed è durato poco meno di due ore.

Numerosi e delicati i temi al centro della visita che hanno toccato il tema dei flussi migratori nel Mediterraneo e l’emergenza economica e sociale della Tunisia, un Paese dove i valori della democrazia sono fortemente compromessi.

Obiettivo della visita della premier, in sostanza, è cercare di intervenire per evitare il default del Paese nord africano che avrebbe dirette conseguenza sull’ Italia. Oltre al “rischio esodo”, già evidente considerato il notevole incremento degli sbarchi, c’è il timore per le infrastrutture energetiche. Il gas proveniente dall’ Algeria, che al momento è il primo fornitore del prezioso combustibile, passa per quasi 400 chilometri attraverso la Tunisia prima di raggiungere la Sicilia allacciandosi alla rete nazionale.

Non a caso Meloni ha chiamato in causa da un lato il Fmi e dall’altro l’Ue. In relazione al Fondo monetario internazionale Meloni ha dichiarato che  “nel pieno rispetto della sovranità tunisina ho raccontato al presidente Saied degli sforzi che un Paese amico come l’Italia sta facendo per cercare di arrivare a una positiva conclusione dell’accordo tra Tunisia e Fmi, che resta fondamentale per un rafforzamento e una piena ripresa del Paese”.

“Anche a livello di Ue l’Italia si è fatta portavoce di un approccio concreto per aumentare il sostegno alla Tunisia sia nel contrasto alla tratta di esseri umani e all’immigrazione illegale, ma anche per un pacchetto di sostegno integrato, di finanziamenti e di opportunità importanti a cui sta lavorando Bruxelles. Sono molto grata alla Commissione europea. Per accelerare l’attuazione di questo pacchetto dell’Ue ho dato al presidente Saied la mia disponibilità a tornare presto qui in Tunisia anche insieme alla presidente Ursula von der Leyen”, ha evidenziato la premier.

I flussi migratori

Per quanto riguarda il tema dei flussi migratori Meloni Meloni ha sottolineato che “abbiamo fatto fin qui un ottimo lavoro insieme alla Tunisia, gli sbarchi in Italia sono sensibilmente diminuiti a maggio rispetto a marzo e aprile. Chiaramente siamo di fronte alla stagione più difficile da questo punto di vista, non possiamo che essere preoccupati per i prossimi mesi e riteniamo che si debba intensificare il nostro lavoro comune rafforzando la collaborazione con le autorità tunisine nell’attività di prevenzione soprattutto nella regione di Sfax, dal cui parte la gran parte dei migranti irregolari”.

La premier ha proseguito affermando che  “abbiamo già contribuito e contribuiamo alla capacità di gestione delle frontiere in Tunisia, siamo pronti a fare di più anche con il coinvolgimento dell’Unione europea, sul quale stiamo lavorando. Ma l’approccio securitario non è sufficiente se poi non si fa un lavoro importante che riguardi anche investimenti, sviluppo, formazione, i flussi di migranti regolari e la possibilità di offrire alle persone condizioni di vita migliori”.

Nel corso della conferenza stampa al termine dell’incontro la presidente del Consiglio ha fatto sapere di aver discusso con il presidente Saied della possibilità di una  “conferenza internazionale a Roma sul tema della migrazione e dello sviluppo, per cercare di mettere assieme tutte le necessità legate a un fenomeno che è sicuramente molto imponente e va affrontato a 360 gradi. Faremo del nostro meglio  per immaginare un evento di questo tipo nel minore tempo possibile”.

Il dossier energia

I due leader hanno discusso anche della cooperazione in materia energetica tra Italia e Tunisia. La premier ha fatto sapere che il raccordo tra i due Paesi si rafforza “grazie al cavo sottomarino di collegamento elettrico Elmed: anche su questo l’Italia ha fatto un lavoro improtante perché fossero garantiti i finanziamenti”. Il cavo Elmed “diventa una infrastruttura strategica che lega ulteriormente il destino delle nostre due nazioni consentendo a Roma e Tunisi di diventare degli hub di approvigionamento energetico per l’Europa e per i paesi africani”.