Si tratta del primo ex presidente degli Stati Uniti ad essere arrestato. Il multimiliardario si dichiara innocente e vittima di una persecuzione politica, inoltre sta usando l’arresto a suo vantaggio nella prossima campagna elettorale: già dopo la notizia dell’incriminazione è salito nei sondaggi e raccolto oltre 4 miliardi a titolo di donazioni
di Emilia Morelli
Eccoci al giorno che l’America e non solo stava aspettando, Donald Trump è stato il primo ex presidente degli Stati Uniti ad essere formalmente incriminato. Le accuse riguardano ben 34 capi di imputazione legati alla frode. Lasciato il tribunale di Manhattan, Trump non ha reso alcuna dichiarazione, farà ritorno alla sua residenza a Mar-a-Lago e terrà una conferenza stampa alle ore 2.15 italiane.
I 34 capi di imputazione riguardano non soltanto lo scandalo legato all’ex pornostar Stormy Daniels, secondo la procura di Manhattan Trump ha comprato durante la sua campagna presidenziale del 2016 il silenzio anche di un’altra donna, l’ex coniglietta di playboy Karen MecDougal. La finalità è la stessa: mettere a tacere le voci sulla sua condotto fedifraga nei confronti della moglie Melani.
Ma più in generale, l’atto di incriminazione -reso pubblico dopo l’udienza- mostra come il multimiliardario americano abbia di fatto cospirato al fine di pilotare la campagna elettorale del 2016. Secondo la tesi della procura, Trump sarebbe artefice di un piano illegale che ha soppresso le informazioni negative sul suo conto attraverso il pagamento illegale di 130.000 dollari usati per eliminare le informazioni che lo avrebbero danneggiato. Il reato di falsificazione dei registri delle società sarebbe un reato connesso finalizzato, sempre, a promuovere la sua candidatura.
Donald Trump, però, davanti a tutto il mondo si è dichiarato non colpevole. “E’ una giornata triste, questa è una persecuzione politica”, ha detto uno degli avvocati di Donald Trump, Blanche Todd, fuori dal tribunale. “Siamo molto delusi, combatteremo”, ha aggiunto. Quanto allo stato d’animo di Donald Trump, il legale ha spiegato che “è frustrato e deluso”.
Dopo l’arresto, comunque, l’ex presidente Usa -come da prassi accade quando sono i colletti bianchi a finire nelle maglie della giustizia americana-non è stato ammanettato e non gli sono state fatte le foto segnaletiche. Lo riferiscono i media americani. In realtà Trump aveva esplicitamente detto che avrebbe voluto che gli si facessero le foto segnaletiche, mentre i suoi legali da giorni negoziavano le modalità di questo arresto senza precedenti.
La ragione della richiesta di Trump risiede nel fatto che lui e il suo team stanno facendo di tutto, ed in verità ci stanno riuscendo, a sfruttare l’arresto a loro vantaggio nella prossima competizione elettorale per la casa bianca. Si tenga presente che già alla sola notizia dell’incriminazione Trump era salito nei sondaggi e aveva raccolto oltre 4 milioni di dollari a titolo di donazione. Va da sè che l’ex presidente Usa, con le foto segnaletiche, avrebbe avuto un’altra arma per dichiararsi un perseguitato politico.