Il prezzo della bolletta del gas è ha raggiunto il minimo da dicembre 2021 ed è sei volte inferiore quello dello scorso fine agosto. La forte diminuzione del prezzo del gas va ad incidere anche sul prezzo dell’elettricità e si stima che le bollette potranno essere più leggere per i cittadini
di Carlo Longo
Le bollette per famiglie e imprese, presumibilmente, saranno più leggere nei prossimi mesi se il gas manterrà la soglia di prezzo al di sotto dei 50 euro a megawattora. In particolare, per quanti abbiano le tariffe commisurate ai prezzi di Arera, il minor costo stimato all’anno potrebbe essere di 600 euro: 234 per il gas e 363 per la luce.
“Forse abbiamo esagerato col panico lo scorso autunno, ma quel che conta sono i prezzi ora in forte calo”, ha commentato presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, infatti ad oggi si riscontra il prezzo “minimo dal dicembre del 2021 e inferiore di 6 volte al picco dello scorso fine agosto a oltre 300 euro”.
Il costo delle bollette del gas viene determinato, con un mese di ritardo a marzo da Arera ma “con questi prezzi internazionali possiamo stimare un calo del 17% a 0,83 euro per metro cubo, livello che non si vedeva dall’estate del 2021, e per le famiglie si tratta di un potenziale risparmio, su base annua, di 234 euro”, ha spiegato Tabarelli.
Per quanto riguarda la bolletta elettrica il metodo di calcolo è differente ed è fissato in anticipo per tre mesi successivi e il prossimo aggiornamento avverà il 1 aprile. Tuttavia, è molto probabile che la diminuzione dei prezzi del gas vada ad incidere direttamente anche sui prezzi dell’elettricità. “Con questi prezzi possiamo sperare in una flessione del 25% a 40 cent per chilowattora, con un risparmio su base annua per la famiglia tipo, che consuma 2700 chilowattora anno, di 363 euro”, spiega ancora il presidente di Nomisma, tornando così con le tariffe “ai valori di fine 2021”, ma si tratta ancora di “livelli doppi rispetto alle medie di 20 cent” su cui avevano oscillato le tariffe negli ultimi anni, fa presente Tabarelli. Il crollo delle tariffe regolate “comprime” il tasso di inflazione che “a marzo scenderà pesantemente sotto il 10%” ha evidenziato il presidente di Nomisma sottolineando che si tratta di “ottime notizie” per l’Italia, visto che è il “Paese più esposto, con il suo gigantesco debito, all’aumento del costo dei tassi di interesse”.
Tuttavia, è “presto” per dichiarare “finita la crisi”, ha avvertito Tarabelli. Infatti, “I prezzi internazionali del gas sono sempre il doppio delle medie di lungo termine e sono quasi 5 volte le quotazioni del gas degli Stati Uniti, dove, per tale ragione, i prezzi dell’energia sono enormemente più bassi di quelli che le famiglie e, soprattutto le imprese devono pagare in Europa”, ha spiegato il presidente di nomisma mettendo in luce che “In una crisi così drammatica l’instabilità, ultimamente al ribasso, è l’unica certezza, pertanto occorre essere soddisfatti del calo, ma anche pronti ad un possibile, per quanto ora improbabile, rimbalzo nelle prossime settimane”, ha osservato Tabarelli, suggerendo che per evitarlo “occorre continuare a diversificare, fare i rigassificatori, aumentare la produzione nazionale, tenere aperte ancora le centrali a carbone e spingere sulle rinnovabili”.
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